l'analisi delle caratteristiche della mansione da svolgere;
la creazione di un prototipo del lavoratore adatto a quel tipo di mansione;
la selezione del lavoratore ideale, al fine di formarlo e introdurlo nell'azienda.
Dal punto di vista industriale, chi meglio di altri comprese le straordinarie potenzialità del metodo tayloristico, e quindi della catena di montaggio,
fu Henry Ford. Egli applicò il metodo messo a punto da Taylor e lo sviluppò, sia puntando su una forte automazione, sia incentivando i suoi operai con
salari più alti della media. In questo modo gli operai, oltre che essere i produttori di un bene, ne divennero anche consumatori: molti modelli della prima
auto Ford chiamata "modello T" furono acquistati dagli operai che la costruivano. Questi aspetti erano connessi anche sul piano funzionale: la potente
razionalizzazione del ciclo produttivo aveva come prerequisito un'intensa sottomissione dei lavoratori alla disciplina organizzativa del fordismo che arrivava
a calcolare con esattezza i minimi movimenti corporei del dipendente: questo regime alienante doveva trovare almeno una forma di riparazione nel salario più
generoso che saggiamente infatti veniva assegnato all'operaio Ford.